La notte dovrebbe essere dedicata al sonno e al riposo, per fare in modo che il giorno dopo, trascorse quelle ore addormentati nel nostro letto, ci possiamo svegliare riposati e distesi, pronti per affrontare le sfide di un giorno nuovo.

E invece non è sempre così. Spesso non riusciamo a prendere sonno, ci giriamo e rigiriamo nel letto, con la speranza che presto questo sonno arrivi. Ma più ci agitiamo a volerlo, più questo sonno non arriva.

Se non ci sono patologie di rilievo, tutto questo accade perchè “scambiamo” il giorno con la notte, cioè utilizziamo il pensiero cosciente anche di notte. La nostra mente è sempre attiva, i pensieri sono sempre presenti. Il nostro pensiero, la nostra mente ci distinguono dal mondo animale, poichè siamo creature pensanti. Forse, però, un po’ troppo pensanti. Qualcuno ha mai visto un cane o un gatto o un qualsiasi animale insonne?

La notte, che dovrebbe essere dedicata al sonno, diviene invece un momento per riflettere senza tregua ai nostri problemi, continuando quel dialogo interno che se già fatica a riposarsi durante il giorno, figuriamoci la notte, quando possiamo indisturbati pensare e ripensare alle nostre preoccupazioni e a quello che avremmo potuto fare, ma che non abbiamo fatto.

Quando i pensieri prendono il sopravvento, sarà necessario, come già abbiamo visto, spostare il focus dei nostri pensieri. Ecco qui un piccolo esercizio da fare la notte nel momento in cui ci corichiamo:

Esercizio :  Distesi nel vostro letto, nella vostra posizione preferita, immaginate una lavagna. Immaginatela come la volete voi, magari non sarà sempre la stessa col passare dei giorni, l’importante è che riusciate a vedere tutti i dettagli di questa lavagna.  Adesso immaginate di prendere un gessetto, bianco, colorato, oppure un pennarello, non è importante come sia. A questo punto immaginate di scrivere sulla lavagna il numero 100. Poi prendete il cancellino e cancellate il 100. Scrivete sempre sulla lavagna il numero 99, riprendete il cancellino e cancellatelo e poi scrivete il numero 98. E così via. L’importante è che i numeri siano a ritroso.

Se fatto bene questo esercizio, vi accorgerete di non arrivare nemmeno al numero 80, che già sarete scivolati nel sonno più profondo e più riposante.

Provare per credere, parola di Trudi !